lunedì 20 marzo 2017

11 Poesie di Abbis Kurosawa



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Tre linee bastano
per dare alloggio
a un cardellino abbagliato.


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Pantere nell’aurora…
pantere nell'aurora...

Spesso la follia mi recapita lettere 
indirizzate ad altri.





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L’inverno alla sua prima:

le novizie danzano,

mentre i dervisci battono le mani.


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Sotto il gonnello
il tulipano nasconde
un’abbazia di risate.




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Niente al mondo disgustò la mia carestia,

quella che provò lunga esca d’amore…

Apre le vele della sua alta partenza il desiderio,

dove sparì l’ultima traccia del mio dono di balia che fui
per cove stolte in cuore a mani prive di dimora.
Sono ormai così felice e invasa, io sono una terra
che vuol essere liberata. Io sono un confine, un margine,

l’orlo di una veste sciatta. Io sono un poeta -

alba che non muore malgrado la cruna dei fuochi segreti,
quando prendono per misura la mia vita e dicono
infinita – mortale – settenaria –
e spalanco la fame dei miei pascoli, fra i sentieri.



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Mi tormenta,

stanotte,

l’assenza delle cicale.



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Stasera sei una foiglia
che suona i tamburo



*.
Indovino
dietro quale tenda della grande 
casa si nasconde la luna
stasera.



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Un vecchio
     svizzero con 
           gli occhi castani
mastica nell'ombra 
             la piuma fragrante
                     di una rosa.                                    
         
                                                         
                                  
                              
            

*

Dolci giunchi

che balzate al suono di una piva,

lungo l’inverno feroce.

E poi l’estate…



*

Di là dal

campo, una

barca di seta

illuminata

dal rumore di una

serranda aperta.







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